Con altri materiali di recupero Carmina Campus trasforma questi cappelli in piccole borse tutte diverse. Si aggiunge al progetto la linea Message, caratterizzata da ricami fatti a macchina che raffigurano immagini iconiche africane e frasi/messaggio che le donne della comunità coinvolte nel programma rivolgono al mondo occidentale.
Nonostante il successo di queste collezioni lo sviluppo del progetto incontra delle difficoltà dovute a problemi logistici per la mancanza di un coordinamento stabile sul posto. Ma alla fine del 2009 inizia la collaborazione con l'agenzia ONU-OMC International Trade Centre (ITC) che permette a Carmina Campus di continuare il suo lavoro in Africa.
La partnership con l'ITC prevede il trasferimento del progetto nel loro hub a Nairobi in Kenya, dove viene prodotta una linea interamente made in Africa. Carmina Campus è responsabile di creatività, design e commercializzazione, mentre l'ITC si occupa della produzione affidata ai lavoratori dell'hub e dell'attuazione del programma di cooperazione.
Circa cento persone, per lo più donne, vengono coinvolte nella produzione delle borse Carmina Campus della linea 100x100 made in Africa e anche nella realizzazione di pannelli con ricami a macchina e decori fatti con ritagli di tessuti utilizzati per alcune collezioni made in Italy, come la Dragon e la Message.
"Not charity, just work", questo motto riassume il senso della collaborazione e l'obiettivo condiviso, che consiste nel creare know-how e opportunità di sviluppo per la comunità del progetto, garantendo eque condizioni di lavoro per i lavoratori, incoraggiati a diventare micro-imprenditori indipendenti.
Il progetto è focalizzato sull'empowerment femminile e i rapporti dell'agenzia sul suo impatto sociale mostrano che le donne migliorano significativamente il loro status all'interno della comunità e innalzano il loro standard di vita potendo garantire anche alla famiglia assistenza sanitaria ed istruzione gratuita.
Il progetto Carmina Campus è oggetto di dibattito al Corporate Sustainability Forum organizzato dall'ITC il 17 giugno 2011 durante Rio+20. Ilaria Venturini Fendi racconta la sua esperienza di imprenditrice che ha integrato con successo le sue strategie commerciali con il lavoro di comunità marginalizzate, mantenendo un approccio rispettoso dell'ambiente.